Passando da chi usa un solo farmaco antipertensivo a chi invece ne utilizza tre l’aderenza quasi si dimezza, crollando dal 68% al 40%. Al contrario, passando da tre compresse con altrettanti principi attivi a una sola compressa che li contiene tutti e tre l’aderenza raggiunge l’85%.
È quanto risulta da un'indagine di Senior Italia Federanziani, presentata giovedì 18 luglio a Roma.
Lo studio ha monitorato oltre 12 mila anziani attraverso un controllo costante della pressione, costruendo un vero e proprio diario dell’iperteso.
Attualmente la popolazione over 65 assume da sei a dieci terapie giornaliere e quindi l’anziano iperteso si trova a dover gestire contemporaneamente altre terpie oltre a quella terapia anti ipertensiva.
«Nel Patto della salute stiamo scrivendo un capitolo destinato alla medicina del territorio e quindi alle cure delle patologie croniche che riguardano soprattutto gli anziani» ha dichiarato nel suo intervento il sottosegretario alla Salute Luca Coletto.
«I dati emersi da questo studio di “real life” sono particolarmente significativi poiché evidenziano la bassa percentuale di ipertesi a target nonostante il trattamento» sottolinea Roberto Messina, presidente di Senior Italia Federanziani. «Un problema non da poco – osserva - se si considera che nel nostro Paese soffre di ipertensione circa un quarto degli adulti e oltre il 70% dei soggetti di età superiore ai 65 anni. Inoltre la comorbidità nell’anziano rende l’obiettivo dell’aderenza nell’ambito dell’ipertensione ancora più complesso da raggiungere. L’uso di farmaci in associazione fissa può semplificare significativamente la terapia, migliorando la vita dei pazienti, la loro salute e favorendo la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale». Favorire l’aderenza, infatti, migliora il controllo pressorio riducendo gli eventi cardiovascolari e quindi l’ospedalizzazione, con i conseguenti costi diretti e indiretti per lo Stato: «Per esempio – conclude Messina - se consideriamo l’unica triplice terapia antipertensiva rimborsata in Italia il costo di una singola compressa è inferiore del 30% rispetto alla somma dei singoli principi attivi che la compongono».