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"CittadinanzAttiva": bene il nuovo Piano per le liste d'attesa

16 Gennaio 2019

Cittadinanzattiva giudica «positivamente» il nuovo Piano nazionale delle liste di attesa del Governo perché «volto ad aumentare l’accessibilità e la tempestività delle cure, ma anche a favorire maggiore trasparenza delle agende e più controllo dell’intramoenia».

L'associazione di tutela è anche soddisfatta per il recepimento di alcune sue proposte presentate nel corso dei lavori della Commissione per la stesura del nuovo Piano, «che valorizza anche le esperienze positive delle Regioni, e può contare su 350 milioni di euro di finanziamenti». Ora la Conferenza delle Regioni «lo approvi velocemente – chiede Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva - visto che hanno anche partecipato ai lavori della Commissione nazionale, e si garantisca la verifica della sua attuazione in tutti i territori».

Tra gli elementi positivi indicati dall'associazione, la previsione che le Regioni fissino i tempi massimi di tutte le prestazioni ambulatoriali e di ricovero. Inoltre sono fissati i tempi massimi anche per le prestazioni programmabili e previsto il relativo monitoraggio. Le persone con malattia cronica che devono fare i controlli non dovranno più andare a prenotarli presso il Cup, ma sarà lo stesso specialista a prescriverli e la struttura a preoccuparsi della relativa prenotazione, decongestionando così le liste di attesa per i primi accessi. Sono stati introdotti i percorsi di tutela nei casi in cui non siano garantiti i tempi massimi nel canale istituzionale, «anche se sarà necessario nel passaggio in Conferenza delle Regioni estendere i percorsi di tutela anche ai ricoveri». I tempi massimi di erogazione delle prestazioni dovranno essere garantiti all'interno di un ambito territoriale, rispettando la prossimità e la raggiungibilità per il cittadino. Aumentati orari e giorni di svolgimento delle prestazioni. Il Cup dovrà gestire in modo centralizzato tutte le agende delle strutture pubbliche e private accreditate massimizzando tutte le disponibilità. Viene previsto che in caso di superamento del rapporto tra l’attività in libera professione e in “istituzionale” e/o di sforamento dei tempi di attesa massimi, si attua il blocco dell’attività libero professionale; viene riaffermato l’obbligo di attivazione e di reale funzionamento degli organismi regionali di monitoraggio dell’intramoenia, il cui operato sarà oggetto di verifica da parte del Comitato Lea del ministero della Salute. Trasparenza delle agende, informazione al cittadino, vigilanza sul divieto di sospendere le prenotazioni e valutazione dei direttori generali rispetto alla loro capacità di ridurre i tempi di attesa sono «gli altri importanti interventi previsti dal Piano nazionale». È previsto anche il coinvolgimento delle organizzazioni civiche all’interno dell’Osservatorio nazionale sulle Liste di attesa che sarà attivato presso il ministero della Salute.

Queste, però, sono «solo alcune delle risposte che servono – avverte Aceti - per facilitare l’accesso alle cure da parte dei cittadini e per rilanciare il Servizio sanitario nazionale. A queste devono essere affiancate misure necessarie – conclude - come l'abrogazione del superticket e investimenti concreti per il rilancio delle politiche del personale sanitario, possibili attraverso il giusto finanziamento del Ssn».

Fonte: HealthDesk redazione 8 dicembre 2018

 

A.L.I.Ce. Italia ODV

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