(ANSA) - ROMA, 24 MAG -
DARIA COZZI, 'QUATTRO GIORNI, TRE NOTTI. UNA STORIA VERA' (PEDRAGON, PP 190 - 14 EURO).
Una vita che fugge via, improvvisa. Un amore che invece riempie i ricordi. E un rimando continuo tra la realta' fredda di una stanza d'ospedale e la luce di una vita ricca di affetti ed emozioni, perdite e conquiste, paure e speranze. Tocca le corde profonde dei sentimenti il debutto letterario di Daria Cozzi. Il romanzo si svolge su due piani paralleli: quattro giorni passati all'interno del reparto di rianimazione del General Hospital di Singapore, accanto al compagno colpito da
una violenta emorragia cerebrale durante una vacanza, e trent'anni di vita raccontati attraverso l'ascensore temporaledel ricordo.
Ma, come il titolo svela subito, le pagine del libro, tessuto con una scrittura limpida e al tempo stesso ricca di sfaccettature psicologiche, raccontano una storia vera. E' il racconto del dramma di una persona colpita dall'Ictus durante un viaggio in un paese lontano e, poi, il breve percorso che lo porta alla morte, circondato dalla professionale assistenza dei sanitari e dallo sguardo amorevole e affettuoso dei propri cari.
Nel libro, il cui ricavato servira' a sostenere l'attivita' dell'associazione per la lotta all'Ictus Cerebrale (A.L.I.Ce Onlus), non concede nulla all'autocommiserazione di una vicenda personale reale e difficile. Il fluire dei sentimenti rende invece il racconto incalzante con i flashback della vita
trascorsa in continuo contraltare rispetto all'immobilita' del corpo fermo sul letto d'ospedale, con un verdetto gia' scritto sui video degli strumenti che ne registrano le funzioni vitali.
L'autrice, triestina - la bora si affaccia qua e la tra le pagine - e' laureata in Scienze Psicologiche e scandaglia cosi' il delicato equilibro tra la mente e il corpo. Il racconto spazia dall'incredulita' e lo smarrimento iniziale al desiderio di mantenere il contatto con l'amato, superando l'apparenza di
incoscienza. E, lungo le pagine, trova anche la strada per il superamento di un dolore grande e improvviso che si trasforma - alchimie della vita - in forza, coraggio, luce. La morte che arriva, non voluta ma con naturalezza, sembra dare un senso di sacralita' alla vita. Forse per questo il romanzo servira' a finanziare una rete di assistenza all'Ictus e, per la sua prima presentazione, e' stato scelto un luogo non usuale: un convegno si terra' il prossimo 3 giugno all'ospedale Molinette su una malattia nella quale la prevenzione puo' fare molto. (ANSA).