Herpes Zoster: l’infezione aumenta il rischio cardiovascolare. I medici di famiglia rilanciano l’invito alla vaccinazione

L’infezione da Herpes Zoster aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. L’associazione emersa in diversi studi recenti è stata analizzata dall’Istituto di Ricerca Health Search della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – (SIMG) che ha quindi ribadito l’importanza del vaccino per prevenire il fuoco di Sant’Antonio.

22 Giugno 2023

«L’Herpes Zoster ha un’incidenza di circa 8 casi per mille abitanti per anno, che aumenta con l’età, tanto che a 80 anni si ha il 50 per cento di possibilità in più di incorrere in questa patologia. L’Herpes Zoster comporta una fastidiosa fase acuta e delle sequele, tra cui la più nota è la nevralgia post-erpetica, un dolore che colpisce la zona dove si è manifestata l’infezione e che persiste anche per mesi. La letteratura scientifica più recente ha evidenziato anche complicanze cardio e cerebro-vascolari. Esiste infatti un rapporto stretto tra questa infezione virale e un meccanismo infiammatorio a livello vascolare arterioso. La varietà e la gravità di queste conseguenze ci inducono a raccomandare fortemente la prevenzione, che può essere attuata grazie alla vaccinazione», ha spiegato Alessandro Rossi, Responsabile Patologie Acute SIMG.

In particolare, è disponibile un vaccino ricombinante adiuvato, che ha dimostrato un rapporto rischio/beneficio nettamente favorevole, e permette una protezione duratura di circa 10 anni. Tale vaccino, inoltre, può essere somministrato anche a pazienti immunocompromessi, che sono insieme alla popolazione anziana ed ai pazienti affetti da patologie croniche sono i più esposti all’infezione.

Tra gli studi più significativi che hanno rilevato la relazione tra Herpes Zoster e rischio di eventi cardiovascolari come ictus e infarto, vi sono quelli delle Università di Harvard e Buffalo.

«Gli studi americani individuano specifiche finestre temporali in cui la relazione Zoster-stroke esplica la massima forza di associazione. Il rischio è due volte superiore rispetto ai soggetti che non presentano la malattia nel primo mese dopo l’infezione. Resta presente fino a 12 anni dall’infezione, sebbene vada progressivamente diminuendo il suo peso. Nella finestra 9-12 anni, il rischio di stroke in chi ha avuto l’Herpes Zoster si mantiene più elevato del 28 per cento. I dati dell’Istituto di Ricerca Health Search della SIMG attestano che nei primi 6 anni dell’infezione ci sono due picchi del 30 per cento di aumento del rischio di stroke rispetto a chi non presenta la malattia, uno nel primo anno dall’infezione e uno nel sesto anno. Nell’intervallo temporale tra questi due picchi vi è una riduzione del rischio, ma si mantiene la significatività della correlazione», ha sottolineato Francesco Lapi, direttore ricerca Health Search, Istituto di Ricerca SIMG, Firenze.

Tra i pazienti a rischio per i quali la raccomandazione contro l’Herpes Zoster è particolarmente raccomandata vi sono anche i pazienti diabetici.

Fonte: HealthDesk articolo di redazione 29 maggio 2023

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