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ICTUS: 2 MILIONI DI NEURONI PERSI OGNI 60 SECONDI
“OGNI MINUTO CONTA, FONDAMENTALE RICONOSCERE I SEGNI RAPIDAMENTE PER VELOCIZZARE LA PRESA IN CARICO”

La Presidente Santalucia: “Prevenire e riconoscere sono due atti di responsabilità che possono fare la differenza per ridurre l’impatto della patologia”

29 Ottobre 2025

Se ne è parlato in conferenza stampa alla Camera in occasione del World Stroke Day

Roma, 29 ottobre 2025 – Una persona colpita da ictus (in Italia quasi 120mila ogni anno) perde circa 2 milioni di neuroni ogni minuto, se non trattata. Questa patologia neurologica tempo-dipendente rappresenta la prima causa di disabilità nel nostro Paese. Per mettere in luce l’importanza del riconoscimento precoce dei segni di un possibile ictus – anche grazie al metodo FAST, l’acronimo che sta per Face, Arms, Speech, Time, che indica cosa valutare per sospettare un ictus e intervenire al più presto per limitare il danno al cervello e aumentare le possibilità di recupero e sopravvivenza – ISA-AII (Italian Stroke Association-Associazione Italiana Ictus), in occasione del World Stroke Day istituito annualmente il 29 ottobre, ha organizzato, insieme ad A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale), la tavola rotonda Ictus: ogni minuto conta | Prevenzione, Cura e Riabilitazione alla Camera dei Deputati.

“L’ictus si può prevenire in gran parte, e questa è una notizia importante che, come Associazione Italiana Ictus, vogliamo diffondere – dichiara Paola Santalucia, Presidente ISA-AII –. Molto dipende da noi, dalle scelte quotidiane che facciamo, dal modo in cui ci prendiamo cura del nostro corpo e della nostra salute. Non c’è tempo da perdere, perché ogni giorno è utile per individuare e correggere i fattori di rischio, come ipertensione, fumo, sedentarietà e alimentazione scorretta. Prevenire è il risultato più importante che possiamo raggiungere e insieme alla prevenzione vogliamo anche informare su come riconoscere i segni precoci dell’ictus (asimmetria nel volto, deviazione della rima labiale, incapacità di tenere sollevate entrambe le braccia contemporaneamente, mancanza di forza da un lato del corpo e difficoltà nel linguaggio), e agire tempestivamente. In caso di ictus, agire velocemente significa infatti salvare il cervello e ridurre o azzerare le conseguenze. Ogni minuto può fare la differenza tra la vita e le conseguenze dell’ictus, inclusa la morte. Prevenire e riconoscere sono due atti di responsabilità che possono fare la differenza per ridurre l’impatto della patologia, per i quali ISA-AII è impegnata grazie a tutti i professionisti che fanno parte della rete ictus italiana, insieme all’Associazione dei pazienti ALICe. Questi e altri interventi sono presenti all’interno del Piano Nazionale Ictus-Stroke Action Plan for Italy (SAP-I) per il quale c’è un impegno collettivo e globale da parte di tutti.”

“Lo Stroke Action Plan for Italy (SAP-I) è totalmente in linea con lo Stroke Action Plan for Europe (SAP-E) – aggiunge Simona Sacco, Presidente ESO, European Stroke Organisation –. Il piano presenta numerosi obiettivi da raggiungere entro il 2030, come la riduzione del numero assoluto di ictus del 10% e il trattamento di almeno il 90% dei pazienti nelle Stroke Unit (oggi solo tra il 50 e il 70% accedono infatti a questi reparti), con accesso entro 24 ore dall’esordio dei sintomi. Inoltre, è fondamentale che i pazienti, dopo la fase acuta, vengano indirizzati al trattamento riabilitativo più appropriato e nel setting più adeguato. ESO promuove lo sviluppo di Piani Nazionali, anche in armonia con le disposizioni della Commissione Europea, in quanto rappresentano uno strumento di dialogo con i decisori politici e un supporto per la pianificazione di interventi ai fini di cura della persona colpita da ictus e per ridurre l’impatto socio-sanitario della patologia.”

“Nell’ictus il tempo è davvero cervello: ogni minuto perso può compromettere la possibilità di recupero. Ogni minuto conta non solo nei primi istanti in cui l’ictus colpisce, quando riconoscere i sintomi e agire subito può fare la differenza tra la vita e la morte, ma anche, e direi soprattutto, nei minuti, nelle ore, nei giorni e nei mesi successivi– conclude Andrea Vianello, Presidente Associazione A.L.I.Ce. Italia Odv –. Per questo è fondamentale che i cittadini imparino a riconoscere subito i segnali d’allarme e chiamino senza esitazione il 112. La regola del FAST (Faccia, Braccia, Linguaggio, Tempo) è uno strumento semplice ma potentissimo per salvare vite. Come associazione pazienti siamo molto impegnati con il progetto Fast Heroes, proprio dedicato a insegnare ai bambini delle scuole primarie come riconoscere i sintomi per poter chiamare i soccorsi e salvare nonni, zii e genitori. Non possiamo limitarci a salvare vite: dobbiamo anche assicurarci che quelle vite possano continuare ad essere vissute pienamente. La riabilitazione è un capitolo fondamentale del percorso di cura: è parte integrante della guarigione, un diritto del paziente e, allo stesso tempo, un dovere del sistema sanitario. Per questo è necessaria una presa in carico globale, che unisca strutture ospedaliere, territorio, famiglia e comunità in un unico obiettivo, quello di restituire alla persona colpita da ictus la possibilità di tornare a vivere nella sua interezza”.

A.L.I.Ce. Italia ODV

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