Roma, 8 settembre 2025 – In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, che si celebra oggi 8 settembre, A.L.I.Ce. Italia ODV (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) aderisce con convinzione a questo appuntamento promosso a livello globale, ribadendo ancora una volta quanto sia centrale il ruolo del fisioterapista nel percorso di recupero delle persone colpite da ictus cerebrale.
Ogni anno, in Italia, tra le 100.000 e le 120.000 persone vengono colpite da questa patologia neurologica che rappresenta una delle principali cause di morte e la prima causa di disabilità nei paesi industrializzati. In questo contesto, il fisioterapista gioca un ruolo chiave nella riabilitazione, contribuendo in modo significativo a migliorare la qualità di vita delle persone dopo un ictus.
“Il 40% delle persone colpite da ictus affronta deficit motori, oltre il 50% è invece alle prese con problemi cognitivi. Tutti hanno bisogno di percorsi riabilitativi dedicati, alcuni da effettuare presso strutture dedicate, altri in ambulatorio, altri ancora a domicilio, ma è fondamentale che, in ogni caso, vengano garantiti. La fisioterapia è uno dei pilastri del percorso post-ictus, è fondamentale per il recupero delle funzioni non solo motorie, ma anche cognitive e linguistiche compromesse, migliora l'autonomia e, allo stesso tempo, la qualità della vita del paziente. Un intervento tempestivo e specializzato può fare la differenza tra una disabilità permanente e un recupero significativo delle funzioni” afferma il Presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv, Andrea Vianello.
A.L.I.Ce. Italia Odv desidera inoltre ribadire l’importanza fondamentale di rivolgersi esclusivamente a fisioterapisti professionisti legalmente riconosciuti per la riabilitazione post-ictus e per ogni percorso di recupero neuromotorio. La fisioterapia è, infatti, una disciplina sanitaria regolamentata, che richiede un percorso universitario abilitante, competenze scientifiche avanzate e un aggiornamento costante. Solo i fisioterapisti, in quanto professionisti sanitari riconosciuti dal Ministero della Salute, sono formati per valutare, pianificare e attuare interventi riabilitativi personalizzati in sicurezza, rispettando pienamente le condizioni cliniche della persona. Affidarsi a figure non qualificate può compromettere l'efficacia del percorso di recupero e, allo stesso tempo, può comportare seri rischi per la salute della persona, soprattutto in presenza di condizioni cliniche fragili.
L’intervento fisioterapico, oltre al recupero motorio, include anche il supporto alla mobilità, alla postura, all’equilibrio e alla prevenzione delle complicanze secondarie, come la spasticità, accompagnando la persona in ogni singola fase del processo riabilitativo, favorendo un rientro alla quotidianità e, nei casi più avanzati, un ritorno all’ambito lavorativo e sociale, quando possibile. La presenza del fisioterapista fin dai primi giorni dopo l’ictus è fondamentale per avviare un percorso di riabilitazione precoce, personalizzato e multidisciplinare. La riabilitazione si basa sul principio di neuroplasticità, cioè la capacità del cervello di riorganizzare e sviluppare nuove connessioni in risposta alle lesioni subite. Attraverso una riabilitazione iniziata tempestivamente, che deve includere oltra alla fisioterapia, anche la logopedia e la terapia occupazionale, è infatti possibile stimolare aree cerebrali sane per compensare i deficit causati dall'ictus, favorendo il recupero delle funzioni motorie, cognitive e linguistiche.
“L’approccio riabilitativo integrato, se intrapreso subito dopo l’evento, offre risultati migliori, riducendo il rischio di complicanze. Riconoscere e valorizzare il ruolo dei fisioterapisti vuol dire credere e investire nel futuro delle persone che hanno difficoltà motorie come conseguenza dell’ictus. Solo attraverso un’adeguata presa in carico e continuità assistenziale possiamo garantire un reale ritorno all’autonomia e alla dignità della persona” conclude Andrea Vianello.
In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, A.L.I.Ce. Italia ODV si unisce alle associazioni di pazienti, ai professionisti della salute e agli enti di ricerca per promuovere una maggiore consapevolezza sul valore della riabilitazione e sull’importanza di garantire equo accesso ai servizi fisioterapici qualificati su tutto il territorio nazionale. La collaborazione tra persone colpite da ictus, caregiver, medici, fisioterapisti e tutte le figure professionali che se ne occupano è la chiave per un futuro in cui l’ictus venga visto come una sfida che può essere affrontata e superata.
Per maggiori informazioni www.aliceitalia.org.
A.L.I.Ce. Italia Odv è una Federazione di associazioni di volontariato diffuse su tutto il territorio nazionale, oltre 80 tra sedi e sezioni regionali e locali, senza scopo di lucro, democratiche, apolitiche le quali, pur autonome e indipendenti nelle proprie attività, collaborano al raggiungimento di comuni obiettivi statutari a livello nazionale, tra cui: diffondere l’informazione sulla curabilità della malattia, sul tempestivo riconoscimento dei primi sintomi e sulle condizioni che ne favoriscono l’insorgenza anche attraverso i media; sollecitare gli addetti alla programmazione sanitaria affinché provvedano ad istituire
centri specializzati per la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle persone colpite da ictus e ad attuare progetti concreti di screening; tutelare il diritto dei pazienti ad avere su tutto il territorio nazionale livelli di assistenza, uniformi ed omogenei.
Loro peculiarità è quella di essere le uniche ad essere formate da persone colpite da ictus, dai loro familiari e caregiver, da neurologi e medici esperti nella diagnosi e trattamento dell'ictus, medici di famiglia, fisiatri, infermieri, terapisti della riabilitazione, personale sociosanitario e volontari.
A.L.I.Ce. Italia è membro della WSO, World Stroke Organization e di SAFE, Stroke Alliance for Europe, organizzazioni che riuniscono le Associazioni di persone colpite da ictus a livello mondiale ed europeo, diffondendo linee guida per la prevenzione, la miglior cura e la riabilitazione dell’ictus, oltre che delle Società Scientifiche ISA, Italian Stroke Association ed ESO, European Stroke Organization.
Nel 2016 A.L.I.Ce. Italia ha promosso la costituzione dell’Osservatorio Ictus Italia insieme all’Intergruppo Parlamentare sui Problemi Sociali dell’Ictus, ISO, ESO, ISS - Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Dismetaboliche e dell’Invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità e SIMG - Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie. L’Osservatorio opera per favorire una maggiore consapevolezza sulle problematiche legate all’ictus a livello istituzionale, sanitario-assistenziale, scientifico-accademico e sociale, in particolare sulle modalità di prevenzione e di cura di tale devastante malattia e si pone, come obiettivo condiviso, quello di far adottare in tutto il Paese criteri scientificamente basati e uniformi in materia.
Nel novembre 2017, grazie all’azione di A.L.I.Ce. Italia e dell’Intergruppo Parlamentare sui Problemi Sociali dell’Ictus, la XII Commissione Affari Sociali della Camera, ha approvato la Risoluzione sulla diagnosi e la prevenzione dell’Ictus cerebrale: Governo e Parlamento sono chiamati a promuovere e sostenere il più appropriato ed avanzato sistema di cura per l'ictus su tutto il territorio nazionale.
A.L.I.Ce. Italia, promotrice e in prima linea fin dall’inizio nel contribuire alla definizione di questo documento di straordinaria rilevanza, avrà adesso il compito di stimolare e monitorare l'impegno dei servizi sanitari regionali nell'applicazione e nella rapida implementazione organizzativa delle misure specifiche, declinate in 19 punti, la cui attuazione è stata già promossa a livello del Governo nazionale.
Nel dicembre 2018, l’Osservatorio Ictus ha presentato alla Camera i risultati del “Rapporto sull’Ictus in Italia. Una fotografia su prevenzione, percorsi di cura e prospettive”, che offre per la prima volta una descrizione completa della patologia nel nostro Paese. Nel dicembre 2019, infine, l’Osservatorio Ictus ha presentato il “Manifesto sociale contro l’ictus”, una call to action in 10 mosse per richiamare l’attenzione delle Istituzioni sul lavoro fondamentale ancora da fare, con la necessità di far collaborare Istituzioni, cittadini e società scientifiche.
Ufficio stampa A.L.I.Ce. Italia Odv
Mara Cochetti
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