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Le sei regole della longevità: non solo alimentazione, ecco come guadagnare anni in salute

Gli italiani sono tra i primi per aspettativa di vita, ma tra gli ultimi se si considerano gli anni passati in salute prima della morte. Dall’alimentazione sana al benessere psichico, le regole della longevità per vivere il più a lungo possibile stando davvero bene

22 Giugno 2023

Italia longeva, ma non abbastanza in salute

In Italia siamo già molto longevi, abbiamo un’aspettativa di vita fra le più alte al mondo (circa 83 anni nel 2022, la quarta più alta fra i Paesi Ocse), ma se consideriamo gli anni da vivere in salute, scendiamo ai gradini più bassi della classifica (mediamente, a 65 anni, restano 7 anni in salute per le donne e 8 anni per gli uomini).

Eccole sei regole della longevità. Non solo alimentazione: lo «stile di vita» sano, che allontana moltissime tra le principali cause di morte, è composto da alcuni fattori. Controllabili.
I consigli che seguono sono di Elena Dogliotti, biologa nutrizionista della Fondazione Umberto Veronesi.

Alimentazione sana

L’alimentazione, riguardando ognuno di noi, resta al primo posto come intervento che può garantirci di vivere di più.

Un esempio di alimentazione sana su tutte (gli studi continuano a confermarlo) è la dieta mediterranea «di una volta», quella composta al 95% su base vegetale, che favorisce il consumo di cereali integrali, tanta frutta e verdura di stagione (ricca di fibre, vitamine, sali minerali e molecole bioattive).

«Bisogna preferire l’olio extravergine di oliva ai grassi animali — specifica Dogliotti —. Tra le proteine animali è bene privilegiare il pesce e limitare le carni conservate e quelle rosse. Le proteine vegetali come i legumi (meglio se abbinati ai cereali integrali) dovrebbero rappresentare almeno il 50% dell’introito proteico. Consumare quotidianamente frutta secca (circa 30 g) perché contiene fibre, proteine e grassi “buoni”. Se si consumano latticini scegliere quelli a minor contenuto di grassi e preferire i fermentati (come lo yogurt)».

Bere (solo) acqua

«Bere acqua a sufficienza per mantenersi bene idratati (si veda articolo segnalato sotto, ndr), quanto serve per avere sempre urine dal colore chiaro — spiega la specialista —. Limitare il più possibile gli alcolici: se si consumano, non superare la quantità associata a un basso rischio (si veda l’articolo segnalato sotto, ndr), cioè un’unità alcolica per la donna e due per l’uomo al giorno. L’unità alcolica corrisponde a circa un bicchiere piccolo di vino».

Peso sotto controllo e muscoli

Praticare quotidianamente attività fisica di media entità, come può essere una camminata di buon passo per almeno mezzora, tiene sotto controllo molti fattori di rischio per le malattie più pericolose. «I benefici sono molteplici, tra cui l’aiuto nel mantenersi normopeso, e sono di completamento a una sana alimentazione», dice l’esperta. L’obesità aumenta il rischio di mortalità per molte cause, inoltre i muscoli sono importanti perché consumano calorie anche a riposo e mantengono la forza negli anziani, un’abilità corporea che spesso si perde con l’avanzare dell’età.

Niente fumo

Meno si fuma meglio è (ancora meglio non fumare affatto). Il fumo è un fattore di rischio importante per la maggior parte delle malattie croniche, cardiovascolari e oncologiche.

Mens sana

Il benessere fisico è importante, ma non può essere disgiunto da quello psicologico. Una mente stressata, ansiosa, triste o depressa inevitabilmente condiziona il corpo in un circolo vizioso tra salute organica e psichica. «Ognuno può cercare la propria strada e percorso personale che porti a una serenità, che può essere più fisica o più spirituale: ma meno stress si ha e meglio è — conferma Dogliotti —. Ritagliamoci del tempo per fare ciò che più ci piace e curiamo i rapporti sociali». La buona socialità, infatti, è uno dei fattori che contraddistinguono in positivo tutti i longevi del Pianeta.

Prevenzione e screening

«È importante eseguire controlli e visite a tutte le età, sia per gli uomini che per le donne. Impariamo a osservare e “ascoltare” il nostro corpo e rispettiamo le scadenze per gli screening suggerite dalle linee guida. Una diagnosi precoce può davvero salvarci la vita», ricorda l’esperta della Fondazione Veronesi.

Quante malattie in meno?

Secondo alcune ricerche la genetica incide per circa il 25% sulla durata della vita di una persona, mentre la dieta, l’ambiente, l’esercizio fisico e gli altri fattori legati allo stile di vita costituiscono il resto. Gli studi dimostrano che, se si iniziano a migliorare le proprie abitudini anche dopo la mezza età, si può comunque aggiungere un decennio o più alla propria aspettativa di vita.

«In Italia, tutto sommato, non ce la passiamo male. Godiamo di un Sistema sanitario nazionale che offre copertura universale, gli indicatori di qualità dell’assistenza sono in gran parte superiori alla media e, se raffrontati al contesto globale, abbiamo buone prospettive di vivere a lungo. Nonostante questo, se si va a considerare quanti anni saranno vissuti in buona salute e senza disabilità in età avanzata, gli italiani scendono ai gradini più bassi della classifica. Eppure, l’Organizzazione mondiale della sanità asserisce che circa l’80% delle patologie cardiovascolari e del diabete, e almeno il 40% dei tumori, possono essere prevenuti cambiando in meglio gli stili di vita: stop a fumo e alcol, essere fisicamente attivi e adottare buone abitudini alimentari», conclude Elena Dogliotti.

Fonte: Corriere della sera Salute articolo di Laura Cuppini 29/05/2023

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