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"L'impatto dell'ictus sulla popolazione Europea", finalmente disponibile la traduzione dello studio "The Burden of Stroke in Europe" commissionato da S.A.F.E.

01 Marzo 2018

La traduzione in lingua Italiana dello studio “The Burden of Stroke in Europe”: impatto dell’ictus sulla popolazione europea è finalmente disponibile sul nostro sito, nella sua versione finale e integrale, a cura di A.L.I.Ce. Italia Onlus.
I dati che emergono dallo studio “Burden of Stroke”, condotto dai ricercatori del King’s College di Londra su documenti provenienti da 35 nazioni, sono estremamente interessanti e mostrano come, a livello europeo, ci siano notevoli disparità non solo tra i singoli Paesi, ma anche al loro interno. Questo per quanto riguarda l’intero percorso di cura delle persone colpite da ictus cerebrale.
Si evidenzia inoltre come il post-ictus venga trascurato da tutti i Paesi.

La pubblicazione è stata commissionata da SAFE - Stroke Alliance for Europe -, organizzazione cui A.L.I.Ce. Italia Onlus aderisce da anni, che riunisce e rappresenta le associazioni di persone affette da ictus provenienti da tutta Europa, portando all’attenzione della politica e delle Istituzioni i bisogni e le necessità di salute e di benessere dei cittadini colpiti da ictus e delle loro famiglie e segna un cambiamento rispetto al passato per l’ampio coinvolgimento delle associazioni, delle società scientifiche e di quella civile dei Popoli Europei nell’elaborazione del documento.
Un confronto a livello europeo sull’ictus e sull’assistenza sono fondamentali per aiutare ogni singolo Paese a mettere in atto strategie di prevenzione efficace per questa patologia, fornire un’assistenza adeguata e appropriata e offrire sostegno a tutti quelli che ne vengono colpiti.
SAFE ritiene che il modo migliore per combattere l’ictus sia che ogni Paese membro della Comunità Europea abbia una strategia a livello nazionale attivamente supportata e sostenuta dal Governo e che riguardi l’intero percorso di cura dell’ictus: dalla diffusione della conoscenza tra la popolazione alla prevenzione, diagnosi e trattamenti, dai modelli di rete alla riabilitazione specialistica per trattamenti a lungo termine, dall’integrazione sociale alla partecipazione alla vita comune, prendendo in considerazione anche la questione delle cure palliative e del fine vita.

SAFE invita quindi ogni Paese Europeo ad istituire un registro nazionale per l’ictus al fine di mantenere un adeguato controllo sulla patologia e monitorare le risorse e le prestazioni erogate durante l’intero percorso di cura. La condivisone dei risultati permetterà, inoltre, ad ogni Paese di imparare dagli altri e rinforzare e accelerare il processo di miglioramento dei modelli di cura per l’ictus adottati dai singoli Paesi.

Per consultare il volume, cliccare qui

ALICe

A.L.I.Ce. Italia ODV

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