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Malattie cerebrovascolari, tavolo per un piano entro 2021

10 Luglio 2021

Proposta da Intergruppo, obiettivo per la fine del 2021

Le malattie cerebrovascolari continuano a rappresentare nel nostro Paese la prima causa di morte: sono responsabili del 31% dei decessi complessivi e rappresentano la prima causa di ricovero ospedaliero. Si confermano tra le principali cause di invalidità e anche il peso economico è importante: i costi diretti sanitari sono stati stimati in circa 16 miliardi, a cui si aggiungono oltre 5 miliardi di costi indiretti (perdita di produttività).

In questi mesi è stato anche dimostrato come Covid-19 non solo acuisca problematiche già esistenti ma possa anche creare complicanze acute di tipo infiammatorio, aritmico e trombotico. È necessario quindi accendere i riflettori su queste patologie e attivare un lavoro Ministero- Regioni per avere Piano Nazionale, ancora assente, entro la fine del 2021.

Questa la proposta fatta oggi in una conferenza stampa organizzata in collaborazione con The European House-Ambrosetti, dall'Intergruppo per le malattie cardio e cerebrovascolari, che ha ripreso le attività, presieduto dalla vicepresidente della Commissione Affari Sociali, la deputata Rossana Boldi.

"Il piano -spiega Boldi- deve fondarsi su due pilastri: prevenzione, primaria e secondaria e innovazione, tecnologia e terapeutica, deve inoltre considerare le indicazioni emerse in questi ultimi mesi dalle esperienze dei cardiologi ospedalieri e territoriali e dalle associazioni pazienti".

Secondo l'Oms, attraverso adeguati cambiamenti dello stile di vita, oltre tre quarti delle morti cardiovascolari potrebbero essere evitate. Ma oggi la consapevolezza non è elevata. Anche l'innovazione gioca un ruolo cruciale. Negli ultimi 40 anni, col contributo di terapie innovative e tecniche chirurgiche all'avanguardia, la mortalità per le malattie ischemiche del cuore si è ridotta di circa il 68% e quella per le patologie cerebrovascolari del 73%. I nuovi approcci mininvasivi per le patologie cardiovascolari hanno migliorato gli esiti. L'innovazione deve però secondo i componenti dell'Intergruppo essere accessibile.

"Le risorse del PNRR per digitalizzare la sanità e potenziare l'assistenza territoriale-conclude la deputata Fabiola Bologna- se utilizzate in maniera opportuna potranno avere un grande impatto".

Fonte: Redazione ANSA ROMA 07 luglio 2021

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