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Obesità: troppo fai da te per perdere peso

25 Ottobre 2019

Sei italiani obesi su dieci sanno che l’obesità è una malattia, ma, nonostante ciò, l’84 per cento di loro cerca di perdere peso autonomamente e impiega mediamente sei anni per rivolgersi a un medico.

È quanto risulta dalla survey condotta in Italia tra circa 1.500 persone obese e 300 medici all’interno dello studio internazionale ACTION-IO (Awareness, Care, and Treatment In Obesity MaNagement – an International Observation), presentato nei giorni scorsi a Roma in occasione del Congresso nazionale della Società italiana di medicina interna (Simi).

L’obiettivo dello studio internazionale, che ha coinvolto 11 Paesi in cinque Continenti, è stato quello di identificare le percezioni, le attitudini, i comportamenti e gli ostacoli per la cura dell’obesità sia per le persone con obesità sia per i medici.

Per esempio, quasi tutti i medici intervistati (91%) riconoscono l’obesità come una vera e propria malattia, ma solo il 37 per cento ritiene che la genetica possa rappresentare un ostacolo per la perdita di peso. «L’obesità è una patologia eterogenea e multifattoriale - ricorda Paolo Sbraccia, professore di Medicina interna dell’Università di Roma “Tor Vergata” e vicepresidente IBDO Foundation - al cui sviluppo concorrono sia fattori genetici e biologici sia ambientali. L’obesità va considerata una vera e propria malattia cronica recidivante – sottolinea - che causa molteplici complicanze disabilitanti e potenzialmente letali; tra queste il diabete tipo 2, l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia, la cardiopatia ischemica, molti tumori specie dell’apparato gastroenterico, la sindrome delle apnee notturne, l’osteoartrite solo per citare le principali».

Un altro dato che emerge dallo studio suggerisce che circa la metà delle persone con obesità che ha partecipato all’indagine vorrebbero perdere peso, gran parte delle quali (41 per cento) perché preoccupate per la propria salute, e, nonostante stiano facendo seri sforzi, stanno ottenendo scarsi risultati da sole. È anche emerso che il 55 per cento delle persone con obesità vorrebbe fosse il medico a iniziare una conversazione riguardo il peso.

«In linea con lo studio internazionale ACTION-IO, i dati italiani rivelano che sia necessario implementare le conoscenze sull’obesità – avverte Sbraccia - migliorando l’educazione relativa alle basi biologiche e al controllo clinico della malattia e sfidando la percezione errata che l'obesità sia sotto il controllo dell’individuo. Inoltre, per garantire un valido percorso terapeutico, è fondamentale che il medico promuova delle conversazioni utili sulla perdita di peso, senza pregiudizi riguardo una possibile mancanza di interesse da parte della persona con obesità».

Fonte: HealthDesk articolo di redazione 22 ottobre 2019

A.L.I.Ce. Italia ODV

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