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Rapporto Osmed Aifa/ Nel 2021 spesa dei cittadini a quota 9,2 mld (+6,3%). Spesa farmaceutica a 32,2 mld (+3,5%), pubblica a 22,3 mld (+2,6%)

La spesa per farmaci a carico dei cittadini, comprendente la quota della compartecipazione (ticket regionali e differenza tra il prezzo del medicinale a brevetto scaduto e il prezzo di riferimento), l’acquisto privato dei medicinali di classe A e la spesa dei farmaci di classe C, ha registrato un totale di 9,2 miliardi con un +6,3% rispetto al 2020.

20 Settembre 2022

È quanto rileva nel Rapporto annuale Osmed l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), secondo cui «quasi tutte le componenti mostrano un aumento rispetto al 2020, in particolar modo la spesa per automedicazione (+9,5%) e quella per i farmaci erogati dagli esercizi commerciali (+14,9%). La compartecipazione del cittadino rimane pressoché stabile (-0,4%), data la riduzione del ticket fisso (-2,7%), mentre la quota eccedente il prezzo di riferimento è invariata rispetto all’anno precedente (+0,4%). Nel complesso, la spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata) è stata nel 2021 pari a 32,2 miliardi, in aumento del 3,5% in confronto al 2020, e «rappresenta un’importante componente della spesa sanitaria nazionale che incide per l’1,9% sul Pil. La spesa pubblica, con un valore di 22,3 miliardi, tiene conto del 69,2% della spesa farmaceutica complessiva e del 17,4% della spesa sanitaria pubblica, ed è in lieve crescita rispetto al 2020 (+2,6%).
Francesco Trotta, dirigente Settore Hta ed Economia del Farmaco, ha sottolineato i messaggi chiave del Rapporto: «La spesa farmaceutica complessiva nel 2021 è di 32,2 miliardi di euro (+3,5% rispetto al 2020), di cui il 69,2% è rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale, con la spesa privata che cresce più di quella pubblica. La spesa per ciascun assistito è di 543,8 euro (di cui 376,3 euro a carico del Ssn). La maggior parte dei consumi è assorbita dal territorio (87%), dove si trattano in prevalenza patologie croniche, a fronte di una spesa minore (41%). Viceversa il consumo di farmaci è minore in ospedale (13%), dove si trattano patologie acute o complesse, per una spesa maggiore (59%)».
Sempre secondo il Rapporto Osmed, le principali componenti della variazione della spesa farmaceutica convenzionata lorda 2021 (-0,5%) rispetto all'anno prima mostrano un incremento dei consumi (+2,2% in termini di dosi), una lieve riduzione dei prezzi medi (-0,5%), e, infine, uno spostamento della prescrizione verso specialità meno costose (effetto mix: -2,1%). La Regione con il valore più alto di spesa lorda pro capite per i farmaci di classe A (Ssn) è stata la Campania con 199,9 euro pro capite, mentre il valore più basso si registra a Bolzano (113,4 euro pro capite), con una differenza tra le due Regioni del 76%. Idem per i consumi: si va dal "top" della Campania con 1.334,3 dosi per 1.000 abitanti al giorno ai consumi più bassi di Bolzano (821,4 dosi per 1.000 abitanti al giorno). La spesa per i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche è stata di circa 13,8 mld (233,5 euro pro capite), in crescita rispetto al 2020 (+4,8%), mentre i consumi risultano pressoché stabili (-0,3%). Le Regioni in cui sono stati riscontrati i valori di spesa più elevati sono l’Umbria (269,3 euro pro capite), la Campania (266,7 euro pro capite), e la Puglia (260,3 euro pro capite); in Valle d’Aosta (175,9 euro pro capite), in Lombardia (195,7 euro pro capite) e nella Provincia autonoma di Trento (197,9 euro pro capite) si rilevano i valori più bassi. In tutte le Regioni cresce la spesa rispetto al 2020, ad eccezione di Toscana e Basilicata; le maggiori variazioni in Emilia Romagna (+11,7%) e Sicilia (+9,7%).
Roberto Da Cas (Istituto superiore di sanità) ha analizzato invece l’andamento dei consumi e della spesa per le principali categorie terapeutiche: «Gli oncologici sono la prima categoria di spesa, raddoppiando in 8 anni da 2,1 a 4 miliardi di euro, seguiti dagli antiipertensivi, dagli immunosoppressori, dagli antidiabetici e dai farmaci per asma e Bpco, con una certa stabilità sia in termini di spesa che di consumi rispetto agli anni precedenti. Oltre 17 milioni di italiani utilizzano antibiotici, quasi 12 milioni fanno uso di farmaci antipertensivi. Seguono per prevalenza d’uso i farmaci per l’ulcera e il reflusso gastroesofageo (11,8 milioni di italiani), quelli per il diabete (3,7 milioni di italiani) e gli antidepressivi (4 milioni)».
Quanto agli anti depressivi, i cui consumi sono "schizzati" durante la pandemia anche in modo improprio, è arrivato l'annuncio del direttore generale Nicola Magrini: «Istituiremo presso il ministero della Salute un tavolo ad hoc per la prescrizione ottimale dei farmaci psichiatrici, per il loro migliore utilizzo che vuol dire anche 'minore utilizzo'».

Fonte: Sole 24 Ore sanità articolo di Radiocor Plus 29 luglio 2022

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