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Under 60 meno esposti al rischio ictus, tutto dipende dal gruppo sanguigno: la scoperta degli scienziati

Ampio studio pubblicato sulle pagine di Neurology. I dati potrebbero portare a nuovi modi per prevenire problemi nei giovani adulti

20 Settembre 2022

Il gruppo sanguigno potrebbe prevedere il rischio di avere un ictus giovanile: avere il gruppo 0 infatti è associato a un minor rischio di andare incontro a questa condizione prima dei 60 anni. Lo conferma un ampio studio pubblicato sulla rivista Neurology, a cui hanno partecipato ricercatori di oltre 50 istituzioni in tutto il mondo, che potrebbe portare a nuovi modi per prevenire gli ictus nei giovani adulti.

"Il numero di persone con ictus precoce è in aumento. E in parallelo aumentano le morti precoci e, in chi si salva, gli anni vissuti con disabilità. Nonostante ciò, ci sono poche ricerche sulle cause degli ictus precoci", afferma il co-autore principale dello studio, Steven J. Kittner, professore di neurologia alla University of Maryland School of Medicine, negli Stati Uniti. Per questo, insieme ai colleghi, ha eseguito una metanalisi di 48 studi su genetica e ictus ischemico (causato da un blocco del flusso sanguigno al cervello) che includevano 17.000 pazienti con ictus e quasi 600.000 persone che non l'avevano mai avuto. Hanno quindi esaminato tutti i cromosomi raccolti per identificare le varianti genetiche e trovato un legame tra ictus a esordio precoce (prima dei 60 anni) e l'area del cromosoma che include il gene che determina se un gruppo sanguigno è A, AB, B o 0.

I ricercatori hanno scoperto che chi aveva il gruppo sanguigno 0 aveva un rischio inferiore del 12% di avere un ictus rispetto a persone con altri gruppi. Mentre coloro che avevano il gruppo A avevano un rischio del 18% più alto. Ma "l'aumento è comunque modesto e non deve indurre a eseguire particolari screening", precisano i ricercatori. "Il motivo ha probabilmente a che fare con fattori di coagulazione del sangue e altre proteine circolanti, che svolgono tutte un ruolo nello sviluppo di coaguli", spiega Kittner. Studi precedenti suggeriscono, infatti, che le persone con un gruppo A hanno un rischio leggermente maggiore di sviluppare coaguli di sangue nelle gambe (trombosi venosa profonda).

Fonte: TiscaliNews 31 agosto 2022

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