Due donne di 31 e 47 anni hanno recuperato l'uso del braccio e parzialmente anche della mano, rimasti paralizzati dopo un ictus, grazie alla stimolazione elettrica del midollo spinale: si tratta dei primi due pazienti a sperimentare questa nuova possibilità terapeutica, dopo anni di studi svolti su modelli al computer e scimmie, messa a punto da un gruppo di ricercatori guidati dalle Università americane di Pittsburgh e Carnegie Mellon.
Empowerment ed engagement del paziente sono ancora una grande sfida da vincere. Ed è dagli studi clinici che deve partire, perché costruire terapie sempre più su misura del paziente significa avere l’opportunità di migliorare gli outcome ma anche l’impatto della terapia sui pazienti e dunque la loro qualità di vita. Le aziende lo sanno bene e hanno già iniziato a muoversi in questa direzione, come hanno raccontato Raffaello Innocenti (Chiesi Italia) e Giuseppe Maduri (Astellas Pharma) al quinto Excellence Show promosso da Sics. A margine del Talk del Festival dell'Innovazione dei Life Science Excellence Awards 2022 anche le premiazioni per le categorie "Best Patient Advocacy Program of the year" e "Best Patient Support Program of the year".
Uno studio che verrà presentato alla Stroke Conference 2023 dimostra che chi vive nelle “paludi alimentari”, aree ad elevata concentrazione di catene di junk-food ha un rischio maggiore del 13 per cento di andare incontro a un ictus
Calcolare il rischio di infarto e ictus su base individuale e non facendo affidamento solo sui “numeri”: è quello che promette di fare CardioRisk una app scaricabile gratuitamente sul sito iltuocolesterolo.it. Si tratta di un calcolatore messo a punto dagli specialisti della Società italiana di cardiologia (Sic) che, grazie a poche e semplici domande, consente di misurare il rischio a dieci anni di andare incontro alle malattie cardiovascolari più gravi, ma anche evitabili.
Talk “Coinvolgere i professionisti di oggi e domani con il digital marketing” PREMIAZIONE Life Science Excellence Award per la categoria Best Digital Project of the Year
Si basa sulla stimolazione elettrica attraverso il midollo spinate e l'ha messa a punto un team dell'università di Pittsburgh, ma servono studi di portata più ampia
In tutta la Ue il 45% delle persone non fa mai esercizio fisico. Ma tutto ciò ha un costo per i sistemi sanitari. Con un aumento dell'attività fisica ai livelli minimi raccomandati nell'UE (150 min a settimana) si eviterebbero in Europa 11,5 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili entro il 2050, inclusi 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari, 3,5 milioni di casi di depressione, quasi 1 milione di casi di diabete di tipo 2 e più di 400.000 casi di tumori diversi.
Il regalo dell’associazione Alice al personale dei reparti di Riabilitazione neurologica, Neurologia e Stroke Unit Donazione del libro "Ho avuto un ictus" al personale del Sant'Anna Con la ripresa delle attività di volontariato nei reparti all’ospedale Sant’Anna, Alice - l’associazione per la lotta all’ictus cerebrale - ha portato in questi giorni al personale un ulteriore regalo.
Un esercito scende in campo contro il colesterolo, killer silenzioso e nemico numero uno del cuore. 2.000 cardiologi, 40.000 medici di famiglia e 80.000 farmacisti, per la prima volta insieme così numerosi, in prima linea per combattere il colesterolo alto, che oggi minaccia la salute di un italiano su due.
Con l'inclusione formale del “Programma Ambientale” delle Nazioni Unite (UNEP) nella condivisione con WHO, FAO e WOHA nel 2022, e con il successivo lancio del “Global One Health Joint Plan of Action” (2022-26), si è creata finalmente un'opportunità per affrontare in un modo nuovo l’approccio “One Health”
Nel 2020 promosse solo 11 Regioni, al sud solo la Puglia. Con la pandemia peggiorano quasi tutte e la prevenzione paga il conto più salato. Emilia-Romagna in testa e Calabria in coda, enormi disuguaglianze tra Nord e Sud
L’unico vero punto fermo dell’anno che è appena iniziato, per quello che riguarda gli investimenti in sanità, è che sicuramente il Pnrr finanzierà il potenziamento della telemedicina, mentre sul flusso ordinario dei conferimenti è ipotizzabile qualche ulteriore taglio di risorse.
Il periodo che va da metà gennaio a metà febbraio è statisticamente il più freddo dell'anno, con i cosiddetti “giorni della merla” (29,30 e 31 gennaio) che tradizionalmente sono quelli in cui si dovrebbero raggiungere le temperature più rigide. Non solo: gli inverni caratterizzati da fenomeni estremi sono ormai una consuetudine, conseguenza diretta dei cambiamenti climatici. Fatto è che ogni anno almeno il 7 % di tutti i decessi può essere attribuito al freddo. Ecco, dunque, le indicazioni della Società italiana di medicina interna (Simi) su chi rischia di più e su come difendersi.
Malattia coronarica, ictus, scompenso cardiaco, problemi alle carotidi se compaiono in giovane età possono portare a problemi cognitivi
Per evitare o quantomeno ritardare la comparsa di declino cognitivo, i primi decenni di vita sono cruciali per instaurare uno stile di vita volto a prevenire le patologie cardiovascolari o per intervenire con terapie in caso si presentino
L’Organizzazione mondiale per la Sanità considera direttamente attribuibili agli inquinanti atmosferici un terzo delle morti premature dovute a infarti o ictus cerebrali, broncopneumopatie e tumori polmonari, con impatti anche molto diversi a seconda delle nazioni. Per l’Italia, purtroppo, non valgono le buone notizie...
Guida culturale della professione, alla base delle strategie della Federazione per la crescita e l’affermazione dell’Infermieristica: è il CERSI, il primo Centro di eccellenza per la ricerca e lo sviluppo dell’infermieristica a livello nazionale, voluto dalla FNOPI.
Le malattie cardiovascolari restano ancora oggi la principale causa di morte nel nostro paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi, con una prevalenza più elevata della media europea (7.499 casi ogni 100mila abitanti) anche a causa dell’età media particolarmente alta della nostra popolazione. Chi sopravvive a un attacco cardiaco diventa un malato cronico poiché la malattia modifica la qualità di vita. In Italia, secondo i dati Istat, la prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille e il 23,5% della spesa farmaceutica italiana è destinata a farmaci per il sistema cardiovascolare.