Il 29 settembre si celebra la Giornata mondiale del Cuore. Le malattie cardiovascolari restano ancora oggi la prima causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 35,8% di tutti i decessi: 32,5% negli uomini e 38,8% nelle donne. Anche se in queste ultime si manifestano con un ritardo di almeno dieci anni rispetto agli uomini, poiché protette dallo scudo ormonale fino alla menopausa.
Uno studio su Neurology suggerisce un possibile effetto protettivo della vaccinazione stagionale nei confronti dell’ictus ischemico. Non è chiaro però se il vaccino protegga in maniera diretta o indiretta evitando, cioè, l’infezione influenzale che è un fattore di rischi di ictus
Le malattie cardiovascolari sono un gruppo di patologie che colpiscono il cuore e/o i vasi sanguigni (arterie e vene). Si dividono in congenite, se presenti dalla nascita, o acquisite, quando insorgono nel corso della vita. Rappresentano la prima causa di morte, morbosità e invalidità in Italia e nel mondo e costituiscono un importante problema di sanità pubblica per il loro rilevante impatto umano, sociale ed economico. Tra quelle più frequenti rientrano la cardiopatia ischemica, che comprende principalmente l’infarto acuto del miocardio, e lo scompenso cardiaco.
La popolazione residente è in decrescita: da 59,2 milioni al 1° gennaio 2021 a 57,9 mln nel 2030, a 54,2 mln nel 2050 fino a 47,7 mln nel 2070. Il rapporto tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e non (0-14 e 65 anni e più) passerà da circa tre a due nel 2021 a circa uno a uno nel 2050. Meno coppie con figli, più coppie senza: entro il 2041 una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà.
Oramai è chiaro. L’intestino è sempre più protagonista, nel bene e nel male, della nostra salute. Ora si scopre che una endotossina della parete dei batteri intestinali può aumentare il rischio di infarto e ictus.
L'obiettivo è aumentare la conoscenza sulle patologie neurologiche e sulla figura del neurologo, Un’indagine della società scientifica ha infatti evidenziato gravi lacune degli italiani. Eppure, il ruolo del neurologo è fondamentale, soprattutto in condizioni in cui, come ad esempio l’ictus, contano i minuti.
Immunizzazione, nutrizione, movimento e silver economy. Sono i quattro temi affrontati nella prima edizione degli Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo, l’evento promosso da HappyAgeing - l’Alleanza per l’lnvecchiamento Attivo in cui si sono confrontati istituzioni, parti sociali, operatori sanitari e una nutrita platea composta soprattutto da over 65.
Le hanno esplicitate in una lettera aperta inviata a tutte le forze politiche dalla loro società scientifica, la Simfer, nella quale si sottolinea che il fisiatra, ovvero il medico specialista in Medicina fisica e riabilitativa, insieme ai molti altri professionisti del settore, è una risorsa indispensabile nel dare risposta a questi bisogni, grazie alle sue competenze cliniche nella cura di persone con malattie disabilitanti acute e croniche, e a quelle organizzative nel favorire il coordinamento e continuità dei percorsi di presa in carico.
Dall’oncologia all’ambiente. Dalla pediatria all’intelligenza artificiale. E molti altri abiti dove è essenziale un approccio di genere messi a fuoco in occasione del decimo Congresso della Società Internazionale di Medicina di Genere, in programma il 16 e 17 settembre a Padova.
Le organizzazioni del Patto per un Nuovo Welfare sulla non Autosufficienza esprimono la propria preoccupazione per la riforma del settore. Chiedono, dunque, al Governo uscente di effettuare la prima approvazione del suo testo, così da non vanificare il lavoro realizzato sinora. Al nuovo Governo e al nuovo Parlamento, chiedono di fare della non autosufficienza una priorità politica.
Non solo la diagnosi e i trattamenti, ma anche la prevenzione deve essere sempre più di precisione e personalizzata.
Un milione e 400mila nuovi casi ogni anno in Europa, circa 150mila nel nostro Paese: anche se dal 1990 al 2019 i numeri relativi ad incidenza e mortalità per ictus cerebrale, a livello mondiale, sono leggermente diminuiti, quelli complessivi continuano a rimanere elevati soprattutto nei Paesi ad alto e medio reddito, nei quali questa patologia si conferma la prima causa di invalidità, la seconda di demenza e la terza di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie.
Alle donne vengono prescritti più farmaci e farmaci studiati per gli uomini, con la conseguenza che 6 ricoveri su 10 per effetti avversi ai medicinali, da quelli per la tiroide agli ormoni, riguarda proprio loro. Allo stesso tempo, nel 53% dei casi le donne vengono operate per infarto in ritardo, ovvero oltre i 90 minuti dall’arrivo in ospedale, a fronte del 40% di quanto accade negli uomini e il rischio di morte dopo il bypass coronarico è il doppio.
Il tema della cronicità è residuale nei programmi dei partiti per le prossime elezioni, nonostante siano oggi, 15 settembre, 6 anni dall’approvazione dell’Accordo Stato-Regioni sul Piano nazionale Cronicità (PNC).
La spesa per farmaci a carico dei cittadini, comprendente la quota della compartecipazione (ticket regionali e differenza tra il prezzo del medicinale a brevetto scaduto e il prezzo di riferimento), l’acquisto privato dei medicinali di classe A e la spesa dei farmaci di classe C, ha registrato un totale di 9,2 miliardi con un +6,3% rispetto al 2020.
Ampio studio pubblicato sulle pagine di Neurology. I dati potrebbero portare a nuovi modi per prevenire problemi nei giovani adulti
«La Sanità deve rimanere al centro dell’agenda politica. Non vorrei che la nuova emergenza energetica faccia dimenticare i problemi irrisolti del nostro sistema sanitario, evidenziati durante la fase acuta della pandemia». Lo dichiara Filippo Anelli, presidente della Fnomceo e dell’Ordine dei medici di Bari
A lanciarla la Società Italiana di Neurologia, in occasione della giornata che si celebra il 22 settembre. Un terzo della popolazione mondiale soffre di una malattia del sistema nervoso; in Italia colpite circa 5 milioni di persone. Un’indagine Sin mostra lacune sulla conoscenza della figura del neurologo e sui sintomi delle patologie neurologiche. La ricerca italiana in neurologia al quinto posto nella classifica mondiale