I dati parlano chiaro: ogni persona sedentaria in meno farebbe risparmiare 171 euro al sistema sanitario, la sedentarietà oggi ha un costo di 3,8 miliardi con un'incidenza dell'1,7% sul totale della spesa sanitaria pubblica e privata.
Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di mortalità nelle donne. La prevenzione cardiovascolare classicamente intesa è per gran parte non genere-specifica e fondata sul controllo dei cosiddetti fattori di rischio tradizionali come l’ipertensione, gli alti livelli di colesterolo LDL e di trigliceridi, i bassi livelli di colesterolo HDL, il sovrappeso e l’obesità, la storia familiare di patologie cardiovascolari prima dei 65 anni, la sedentarietà, il fumo di sigaretta, il consumo eccessivo di alcolici e il diabete (Quest’ultimo determina ad esempio nelle donne un aumento di 3 volte il rischio di andare incontro ad aterosclerosi coronarica con effetti anche fatali).
Le donne giovani sono protette dagli estrogeni e per questo hanno meno rischio di infarto. Il che suggerisce che quando l’evento cardiaco acuto si verifica subentrino alcuni fattori che annullano i benefici degli ormoni. Questi fattori sono effettivamente emersi più nelle donne che negli uomini
Terminata l’emergenza pandemica, i cittadini si trovano a fare i conti più di prima con le conseguenze di scelte improvvide che durano da decenni: lunghissime liste di attesa, pronto soccorso allo stremo, medici di medicina generale assenti in molte aree non per nulla definite “deserti sanitari”. Il ricorso alla spesa privata aumenta ed è incompatibile con un sistema universalistico, oltre a essere possibile solo se le condizioni economiche dei singoli lo permettono. Per molte cittadine e molti cittadini l’attesa si è trasformata in rinuncia.
Per gli italiani la sanità pubblica resta un baluardo, con il 57% che dice di avere fiducia nel Ssn e il 43% d’accordo nel definirlo ancora uno dei migliori al mondo.
European Stroke Awareness Day - 9 May 2023
C’è una felice anomalia che distingue il Congresso Emergenza Urgenza appena concluso a Firenze dai soliti congressi: non è stato l’evento di una disciplina o di una società scientifica ma l’appuntamento comune di oltre una ventina di società e organizzazioni che insieme realizzano quotidianamente il Sistema dell’Emergenza Urgenza.
L’evento cerebrovascolare in Italia è tra le prime tre cause di morte e la prima di disabilità. A essere colpite ogni anno sono 185mila persone, 45mila di loro sopravvivono ma con esiti gravemente invalidanti.
L’ITALIA HA UNA BUONA LEGGE, ORA COSTRUIRE INTERVENTI CONCRETI CON RISORSE ADEGUATE
Per la Brain Awareness Week, la Stroke Alliance for Europe intervista Dietmar Frey della Charité Universitätsmedizin Berlin Germany, uno dei partner di VALIDATE su questo nuovo e innovativo progetto.
Una nuova ricerca utilizzerà l'intelligenza artificiale per migliorare i risultati per i pazienti con ictus Il progetto di ricerca finanziato dall'UE, VALIDATE, sviluppa e convalida uno strumento prognostico basato sull'intelligenza artificiale (IA) per prevedere i risultati della salute del paziente da ictus ischemico acuto.
Oggi vi invitiamo a scoprire le ultime innovazioni nella cura dell'ictus e l'entusiasmante lavoro svolto dal progetto ANGIE.
Oggi ci concentreremo su un nuovo progetto chiamato RESQ+ che utilizzerà l'intelligenza artificiale nella lotta contro l'ictus La digitalizzazione e l'intelligenza artificiale rivoluzionano l'assistenza sanitaria
RES-Q+ è un nuovo progetto, finanziato dal programma Horizon Europe della Commissione Europea, che utilizzerà l'intelligenza artificiale nella lotta contro l'ictus in Europa.
Soluzioni complete di assistenza sanitaria miglioramento basato sul registro globale della qualità di cura dell’Ictus
Oggi, venerdì 17 marzo e ci concentriamo su un nuovo progetto di ricerca, VALIDATE Utilizzare l'intelligenza artificiale per migliorare i risultati per i pazienti con ictus
“La nuova era del cervello” è il tema scelto per l’edizione 2023 e A.L.I.Ce. Italia Odv, Associazione per la Lotta all’ictus cerebrale, aderisce ancora una volta a questa importante iniziativa, che quest’anno evidenzia come l’innovazione tecnologica stia aprendo una nuova era nella cura delle malattie neurologiche, e questo vale anche per la fase del post ictus.
“So quello che devo dire ma dalla mia bocca escono solo suoni confusi e incomprensibili”, “Ho paura di non riuscire a mangiare come prima”: questi sono solo due esempi delle paure e delle difficoltà che possono incontrare le persone colpite da ictus.