Venerdì 11 marzo abbiamo tenuto il nostro evento Life After Stroke. I nostri pensieri erano rivolti a tutti quelli che vivono in Ucraina, all'atroce perdita di vite umane e alle sofferenze che stanno affrontando
A.L.I.Ce. Italia Odv lancia l’allarme: in aumento l’ictus nei giovani
Durante la Brain Awareness Week, dal 14 al 20 marzo, ci concentreremo sull'importanza della ricerca sull'ictus. Ogni giorno condivideremo alcune intuizioni su nuove ed entusiasmanti ricerche sull'ictus in Europa.
“Con grande precisione si evidenzia, nella proposta della Senatrice Paola Boldrini, la finalità dell’introduzione della figura professionale del Fisioterapista di comunità: lo sviluppo e il potenziamento dei servizi territoriali di assistenza domiciliare, delle Case della comunità e delle cure primarie. Il Fisioterapista di comunità diviene allora parte integrante delle cure primarie”. Così dalla cda Fisioterapisti.
L'ennesimo colpo all'equità e al recupero dei milioni di prestazioni perse durante il Covid è rappresentato dalla proroga al 24 febbraio della scadenza per l’invio dei Piani di recupero regionali delle liste di attesa ai Ministeri di Salute ed Economia. I Diritti dei pazienti non possono più aspettare
L'analisi nel report speciale di Altems: 11,5 miliardi sono legati all’incremento della spesa sanitaria delle Regioni, 4,3 miliardi per l’acquisto di dispositivi di protezione (DPI), anticorpi monoclonali, fiale remdesivir, gel, siringhe, tamponi, ventilatori, monitor, software, voli, (acquisti direttamente gestiti dalla struttura commissariale dell’emergenza Covid) e, infine 3,2 miliardi di euro per l’acquisto dei vaccini. Nel dossier anche un'analisi sui ricoveri, i test e la campagna vaccinale.
Nel 2019 il 70,9% delle 50-69enni ha fatto un controllo mammografico negli ultimi due anni (65,9% la media Ue27): al Nord quote elevate simili a quelle della Danimarca, al Sud e nelle Isole valori bassi, poco sopra quelli dei paesi dell’Europa dell’Est. Tra i vari fattori di rischio, nell’Ue27 l’Italia conferma livelli molto bassi di obesità e una percentuale minore di fumatori abituali. Ancora troppo contenuta la quota di adulti che svolgono attività fisica.
Il provvedimento mira a riconoscere la figura professionale come riferimento "per lo sviluppo e il potenziamento dei servizi territoriali di assistenza domiciliare, al fine di salvaguardare lo stato di salute dei cittadini introducendo un professionista di prossimità con un vero legame con il territorio, combattendo così l’abusivismo e abbattendo i costi per lo Stato e i tempi dì attesa per i cittadini.”
I Terapisti occupazionali sono una professione altamente qualificata nel mondo, reclamano una maggiore attenzione in Italia, dove sono solo 2.300, con una formazione che reputano non all’altezza, assenza di ricerca adeguata e mansioni confuse all’interno del Ssn. Analizziamo la storia e il presente della professione, con gli studi e l’impegno nella emergenza Covid, con spunti per possibili riforme in Italia
Una carta della qualità dei modelli organizzativi in Italia per supportare, in ottica civica, istituzioni e operatori nella definizione di standard e percorsi condivisi, richiamando l'attenzione sull'importanza dele vaccinazioni ordinarie.
“For all ages of life”, la logopedia per tutte le età della vita
Quella prescolare è l’età migliore per iniziare ad insegnare ai bambini uno stile di vita sano tramite programmi che coinvolgano anche genitori e insegnanti. E’ quanto emerge dai risultati decennali del Programma SI! (Salud Integral-Comprehensive Health), che ha incluso oltre 3.800 bambini dai 3 ai 5 anni di 50 scuole in Colombia, Spagna e USA.
Buone notizie, soprattutto per le forme di natura ischemica. Aumentano le opportunità terapeutiche e si riducono mortalità ed esiti a distanza. Fondamentale arrivare presto al pronto soccorso, senza perdere tempo
Un ampio studio israeliano conferma che il rischio di demenza è maggiore negli individui che hanno avuto un ictus ischemico, soprattutto se l’evento cerebro-vascolare si verifica prima dei 75 anni di età.
in Italia, come una litania da tempo immemorabile, il nostro servizio sanitario nazionale si muove con uno slogan monocorde: Potenziare la Medicina del Territorio. Tale “mantra” condisce gli interventi di Politici, Tecnici, Associazioni di categoria senza mai trovare applicazione concreta nelle nostre realtà Aziendali.
La pandemia COVID 19 ha in qualche modo “sdoganato” la telemedicina, tema di cui si parlava – e poco praticava – da circa vent’anni e che oggi è diventata questione quanto mai attuale, soprattutto considerati i cospicui finanziamenti previsti nel PNRR. Ma che cosa ne pensano i pazienti, vale a dire i destinatari di queste nuove modalità di cura, fondate sull’uso del digitale? A guardare le associazioni che li rappresentano il consenso sembra essere ampio.
Secondo una metanalisi degli studi, nei pazienti con ictus ischemico acuto le cure offerte da una Stroke Unit Mobile conducono a esiti funzionali migliori rispetto al trattamento standard fornito dai servizi di emergenza medica.
Gli epidemiologi non hanno dubbi: l’ictus colpisce per lo più persone over 65 e in misura maggiore i maschi. Ma nella fascia d’età tra i 20 e i 35 anni lo scenario si ribalta: le donne giovani hanno un rischio del 44 per cento superiore agli uomini della stessa età. Ancora non è chiaro il perché